Borghesia e cioccolato a Modica nel '600
La rivoluzione della borghesia agraria e il consumo della bevanda dal nuovo mondo
A Modica nell’600, in modo abbastanza unico in tutta la penisola, si era creata una borghesia agraria, cioè famiglie diventate molto ricche, ma non di sangue blu, in grado di acquisire lo stesso stile di vita della nobiltà. E il cioccolato faceva parte dei loro consumi!
Questo fenomeno è il risultato della crisi di liquidità in cui si trovò il conte di Modica che alla fine del '400, ebbe l’idea, per recuperare delle entrate, di distribuire parte delle sue terre in enfiteusi per ricavarne un affitto. Allo scadere del contratto di enfiteusi però, dopo 100 anni, le terre restarono alle famiglie che le avevano coltivate e fatte fruttare per 4 o 5 generazioni.
Nel '600 si creò così nella zona di Modica la media proprietà agraria. Fu insomma la fine dei grandi latifondi: una rivoluzione enorme.
Altrove, nella maggior parte delle campagne italiane, i latifondi o grandi proprietà agrarie costituirono fino al ‘900 un blocco per lo sviluppo economico (impossibile renderli davvero produttivi), per la società (enorme povertà e sfruttamento disumano), per la cultura (isolamento e arretratezza).
Senza dire che nella Sicilia occidentale i latifondi e la loro struttura sociale furono il terreno in cui ebbe origine la mafia come organizzazione e controllo del territorio su base familistica, segreta e armata, con lo scopo primario di controllare le masse contadine per conto dei proprietari terrieri.
Modica fu insomma la capitale di una importante Contea che ricevette grandi privilegi dalla corona di Castilla (nel XVII secolo aveva istituti di istruzione superiore, tribunali, la zecca), incrementando così la sua ricchezza e i possedimenti di terre.
Il cacao, proveniente dal nuovo mondo, arrivò proprio in questo contesto florido e divenne un’abitudine, un consumo irrinunciabile anche nei secoli successivi.