Panay Fair Trade Center è una cooperativa di commercio equo dell'isola di Panay nelle Filippine.
Nasce nel 1991. Oggi ha circa 300 soci e 500 lavoratori e coinvolge 3.000 famiglie nelle sue attività. Si compone di alcune cooperative di contadini della canna da zucchero (che purtroppo ancora non posseggono la terra che coltivano). La canna viene spremuta e trasformata in uno sciroppo in 6 piccoli mulini vicini ai loro campi, secondo il metodo tradizionale che produce uno zucchero molto grezzo e ricchissimo di sostanze nutrizionali, a differenza dei grandi zuccherifici industriali che producono solo zucchero bianco.
PFTC gestisce anche una fabbrica di caramelle/gelatine allo zenzero e banane fritte nella città di Iloilo, ma è soprattutto un riferimento per la società civile lavorando incessantemente sui diritti umani, la giustizia sociale e la democrazia che ritiene parti integranti e sostanziali del commercio equo e solidale.
La cooperativa si occupa di promuovere su tutta l'isola l'agricoltura biologica e il commercio equo e solidale.
Nelle Fiilippine chiedere diritti e democrazia è molto pericoloso: si viene accusati di essere terroristi, incarcerati e spesso uccisi da commandos armati. Il prezzo che la cooperativa ha pagato per il suo instancabile impegno fino ad oggi è molto alto: nel 2014 il presidente di PFTC, Romeo Capalla, e Dionisio Garete, membro di Kamada un'organizzazione di contadini, furono uccisi. Nel 2009 erano scomparsi Maria Luisa Posa Dominado e Nilo Arado; nel 2018 è stato ucciso Felix Salditos, marito della presidente della Fair Trade Panay Foundation e grande animatrice di PFTC, insieme ad altri 6 attivisti e nel 2020 è stata la volta di Jory Poquia, l'architetto di tutti i mulini della cooperativa. Ma loro non mollano e noi li sosteniamo sempre!